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Scaphoideus Titanius: cenni di viticoltura

Lo Scaphoideus Titanius è un cicadellide dell’ordine Hemiptera, sottordine Cicadomorpha della famiglia delle Cicallidae, originario del Nord America che è giunto in Europa alla fine degli anni Cinquanta, insediandosi dapprima in Francia, e poi diffondendosi a macchia d’olio in tutto il continente.

La sua progressiva, e ahimè inarrestabile, diffusione è dovuta, secondo il parere di agronomi ed esperti del settore, all’aumento della circolazione di merci e materiale vivaistico contenenti le uova svernanti dello Scaphoideus Titanius, che compare in Europa sotto forma di popolazioni tra loro geneticamente molto simili, tali da far giungere studi genetici all’ipotesi che questa cicalina si sia diffusa in conseguenza ad un’unica introduzione da un medesimo areale d’origine.

Morfologia dello Scaphoideus Titanius:

Le uova di Scaphoideus Titanius si presentano di colore bianco-crema, sono fusiformi e compresse lateralmente, con un arrotondamento al polo caudale, delle dimensioni di circa 1.5 mm.

Un esemplare adulto di Scaphoideus Titanius raggiunge in media una lunghezza di 4.5-5mm nei maschi, ma si possono superare i 6 mm nelle femmine. Gli esemplari si presentano a bande di colore tra il giallo ocra e il giallo scuro sul vertice e sul torace, mentre le ali hanno porzioni biancastre alternate a fasce scure, con nervature nere, e le zampe sono color crema. Questa alternanza cromatica può talvolta, trarre in inganno, perché rende lo Scaphoideus simile ad altre cicaline. Altre caratteristiche, riguardanti il ciclo di vita e le piante ospiti, permettono di fugare ogni dubbio nella classificazione.

esemplare di Scaphoideus Titanius.

Ciclo biologico:

Lo Scaphoideus Titanius compie, nell’arco di un anno solare, una sola generazione.

Lo svernamento avviene allo stadio di uovo, che viene deposto sotto la corteccia della vite, di solito in gruppi che vanno dai tre ai sei elementi. Statistiche e dati di realtà raccolti attraverso l’osservazione empirica del fenomeno di deposizione delle uova dimostrano che possono ritenersi escluse dal fenomeno le piante di vite sotto i due anni. La schiusa delle uova di Scaphoideus è condizionata tuttavia principalmente dal fattore climatico: la temperatura minima necessaria è di 18°C mentre la massima adatta al fenomeno è di 27°. Per questa ragione, in vigneto le prime neanidi appaiono di norma intorno alla prima decade di Maggio, mentre gli adulti sono presenti dall’inizio di Luglio fino alla fine di Ottobre, scadenza che si va via via prolungando per effetto dei cambiamenti climatici e delle temperature autunnali sempre più miti registrate negli ultimi dieci anni.

I richiami sessuali tra gli adulti dello Scaphoideus sono di tipo sonoro, in forma di vibrazioni, emesse dagli adulti per ragioni di accoppiamento, ma anche dai giovani, che ricorrono ad esse come richiamo per radunarsi presso una medesima fonte alimentare.

Rapporti tra pianta e insetto:

Lo Scaphoideus Titanius è una specie strettamente ampelofaga: il loro ciclo biologico è completabile esclusivamente sulla vite, da cui sono attirati per via delle sostanze volatili emesse dalla foglia di vite.

Questa cicalina è oggi considerata il principale vettore della flavescenza dorata, una grave fitoplasmosi della vite a carattere epidermico che causa pesanti ripercussioni economiche sul comparto vitivinicolo. Al momento, lo Scaphoideus Titanius è anche ritenuto l’unico in grado di trasmettere la malattia secondo il ciclo chiuso, da vite a vite, con un processo che include tre fasi: acquisizione, latenza e inoculazione.

In fase di acquisizione i fitoplasmi sono assunti e ingeriti dall’insetto, in cui rimangono in latenza per circa quattro settimane, periodo nel quale essi si moltiplicano e si propagano all’interno de corpo dello Scaphoideus, fino all’inoculazione, che avviene quando i fitoplasmi, ormai arrivati nelle ghiandole salivari, vengono iniettati attraverso la saliva nel floema delle piante, in un processo che dura in media alcuni giorni.

Lotta:

La flavescenza dorata è considerata una malattia da quarantena: la stretta associazione tra lo Scaphoideus Titanius e la FD impone una lotta obbligatoria contro questo insetto.

Flavescenza Dorata nella vite.

In Italia le misure sono definite da diversi decreti ministeriali, la cui applicazione è demandata ai Servizi Fitosanitari Regionali. A seconda del livello di diffusione della FD, sono state suddivise zone di insediamento, zone di focolaio e zone indenni al rischio e sono state emesse disposizioni di controllo delle popolazioni di Scaphoideus Titanius diverse a seconda appunto del tipo di zona in cui esso si manifesta.

Tra i principi attivi consentiti a tale fine vi sono tiadiazinoni (regolatori di crescita), neonicotinoidi, esteri fosforici, fenossibenzil eteri, piretroidi o piretro naturale per le aziende aderenti al disciplinare biologico. I regolatori di crescita agiscono inibendo di fatto la sintesi della chitina, impedendo così la formazione dell’esoscheletro; per questo, sono adatti solamente per gli stadi giovanili di sviluppo degli insetti. I neonicotinoidi, sono probabilmente i più efficaci tra i principi attivi, in quanto agiscono bloccando i recettori neuronali degli esemplari, che quindi non sono più in grado di trasmettere i fitoplasmi. Gli organofosfati risultano poco efficaci per un primo trattamento, e vengono relegati all’eventuale secondo, in quanto dimostrano una ridotta persistenza di azione. I fenossibenzil eteri e i piretroidi inibiscono la trasmissione dell’impulso nervoso, e vengono utilizzati per i trattamenti in prossimità della vendemmia.

Per le aziende che aderiscono al disciplinare biologico, come La Riccafana, precursore del biologico in Franciacorta dal 2006, l’unico principio attivo ammesso e di comprovata efficacia è il piretro naturale. Il piretro presenta scarsa efficacia negli esemplari adulti di Scaphoideus Titanius.

Spollonatura.

Indipendentemente dal tipo di azione utilizzato, è buona norma trattare tutti i filari, da entrambi i lati. La presenza di polloni o di erba alta nell’interfila limita l’efficacia del trattamento, pertanto è necessario spollonare,  ovvero sopprimere sulla vite i germogli usciti dal legno vecchio (polloni o succhioni) normalmente infruttiferi, e sfalciare prima dell’applicazione del trattamento prescelto.

Metodi di lotta alternativi:

Numerose sono le proposte di metodi alternativi a quelli sopra citati. Tra esse vale la pena menzionare l’impiego del caolino, una polvere inerte, bianca, che distribuita sulle piante le rende meno visibili da parte degli insetti, anche se la sua efficacia contro lo Scaphoideus Titanius non è mai stata confermata.

Le reti escludi-insetto sono un’altra metodologia utilizzata negli Stati Uniti, anche se, anche in questo caso, esperimenti condotti in Piemonte relativi proprio allo Scaphoideus Titanius hanno dimostrato un successo solo parziale.

La confusione sessuale tramite vibrazione è una tecnica più recente e ancora in fase di sperimentazione, così come il metodo delle interazioni simbiotiche tra insetti e microrganismi, estremamente diffuse e con notevole impatto sulla fisiologia, sul comportamento e sull’evoluzione dell’ospite.

Per concludere, possiamo certamente affermare che le conoscenze sullo Scaphoideus Titanius hanno fatto notevoli progressi nel corso dell’ultimo decennio. Il miglioramento dei metodi di monitoraggio ha permesso l’identificazione dell’insetto vettore in zone nelle quali non era mai stato segnalato precedentemente, così come la diagnostica molecolare ha consentito una rapida identificazione dei fitoplasmi nella cicalina; altrettanto, la realizzazione di modelli previsionali è un supporto valido per la scelta del momento più adeguato al ricorso ai trattamenti insetticidi sopra menzionati. Tanti passi mancano ancora da compiere nel lungo cammino per lo studio dello Scaphoideus Titanius, per la valutazione delle problematiche che esso comporta alle coltivazioni viticole di tutta Italia, Europa e in generale di tutto il mondo agricolo e per la messa a punto di strategie di lotta sempre più efficaci nei confronti del vettore della flavescenza dorata.

Riccardo
Riccardo
Proprietario della storica cantina Riccafana. E' stato uno dei pionieri del vino biologico in Franciacorta.

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